La trattativa con l’Ania è sospesa!

Nell’incontro per il Ccnl del 14 gennaio, L’Ania ha continuato a porre al centro della trattativa questioni di interesse esclusivo delle imprese. Al termine, le Organizzazioni Sindacali hanno deciso di sospendere il negoziato e avvieranno nei prossimi giorni una serie di iniziative e la proclamazione dello stato di agitazione della Categoria. Pubblichiamo il comunicato unitario, insieme ad un articolo de Il Sole 24 Ore sull’argomento.

Estensione del sistema di accesso a tornelli

Nel corso di un incontro con l’azienda il 13 gennaio è stato presentato un piano per ammodernare il sistema dei tornelli, laddove già presenti, e di installarne di nuovi nelle sedi in cui non sono presenti. Le sedi in cui sarà installato il sistema di tornelli sono:
•BOLOGNA – via Stalingrado, 37
•BOLOGNA – via Stalingrado, 45
•BOLOGNA – via Calzoni, 8 (previa autorizzazioni edilizie)
•SAN DONATO MILANESE – via XXV Aprile, 4
•MILANO – corso di Porta Vigentina, 9
•TORINO – corso Galileo Galilei, 12 / Via Marenco, 15 – 25
•TORINO – lungo Dora Firenze, 71
•ROMA – piazza Esquilino, 5
•NAPOLI – via Porzio, 4
L’installazione dei tornelli sarà avviata a partire dal mese di febbraio nelle sedi di Bologna di via Stalingrado 37 e 45, per poi proseguire nel corso dell’anno nelle restanti sedi.

Un pensiero per Paolo Amaducci

Ieri si è spento l’amico e collega Paolo Amaducci, rappresentante sindacale della FNA di Bologna, già gravemente malato e, malgrado ciò, licenziato insieme agli altri 24 lavoratori, in virtù della procedura ex legge 223 lo scorso mese di maggio.
In seguito a questo provvedimento al compianto Paolo, come del resto agli altri colleghi licenziati, erano state annullate le coperture sanitarie, più che mai necessarie per  una persona colpita da una grave malattia.
Non ci sono parole  per commentare questi comportamenti aziendali!
Le esequie si svolgeranno domani a Bologna.
Partecipiamo commossi al dolore della famiglia e siamo vicini ai colleghi della piazza di Bologna, profondamente addolorati, che, dopo tanti anni di permanenza all’interno del Gruppo Unipol, volevano un gran bene a Paolo, ne apprezzavano le grandi doti umane e adesso avvertono un vuoto incolmabile.